SOLO VALIGE DI CARTONE PER CARROZZE DI III CLASSE

Il mondo non è diventato quel brutto posto che è perchè ci sono pochi cattivoni a comandarlo. La colpa è della massa di sgherri striscianti che chiede di essere comandata e sottomessa per qualche briciola di pane raffermo...

Non dimentichiamolo mai (lo scrivo anche per me), la lotta, quella vera, si fa fuori da internet, con il mouse non si cambia il mondo.

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martedì 3 agosto 2010

Descolarizzazione: di Ivan Illich.



Ivan Illich era un libero pensatore non inquadrabile in nessuno schema predefinito. In un’epoca tetra come la nostra il suo pensiero diventa quanto mai attuale come le sue opere. 

Il libro che propongo è “Descolarizzazione”. 

Un libro che parte dalla considerazione di quanto sia divenuta inattaccabile l’istituzione scolastica, uno dei nuovi dogmi di questo tempo come lo fu la religione in passato.

La scuola è infatti il centro d’educazione per eccellenza, che educa alla sottomissione alle regole, che crea consumatori perfettamente addomesticati, che crea lavoratori efficienti e acritici, che non permette l’accesso al sapere a tutti. 

L’istituzione scolastica si configura dunque come il centro d’irradiazione del pensiero unico commerciale e capitalista. 

Secondo Illich se si vuole liberare la società attuale bisogna cambiare radicalmente questo sistema: liberare l’accesso alle cose, liberare la trasmissione delle capacità, le risorse critiche e cognitive, solo così l’individuo uscirà dal buio, da questo percorso obbligato che certo non incoraggia le sue capacità critiche verso il sistema.

Ogni movimento rivoluzionario che si voglia dire tale, non può dunque ignorare l'attuale assetto della  produzione del sapere, non può ignorare le fabbriche delle idee, non può non lottare per l'abbattimento di questi "pesticidi" della conoscenza. 

Consiglio dunque la lettura di questo libro.

Di seguito alcuni link: 



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Davide

1 commento:

paaco ha detto...

Mi fa piacere vedere che la mia preoccupazione nei riguardi di mio figlio non è solo una mia allucinazione. Sulla sua pelle vedo il tentativo della società di lasciare nell'ignoranza più totale le nuove generazioni per meglio manovrarle

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